XXI GIORNATA DEL MALATO

La XXI Giornata Mondiale del Malato

Il Buon Samaritano

“Va’ e anche tu fa’ lo stesso”

La Giornata Mondiale del Malato – giunta alla XXI edizione e che ha per tema «Il Buon Samaritano: “Va’ e anche tu  fa’ lo stesso”» – venne istituita il 13 maggio 1992 da Giovanni Paolo II con «lo scopo manifesto di sensibilizzare il Popolo di Dio e, di conseguenza, le molteplici istituzioni sanitarie cattoliche e la stessa società civile, alla necessità di assicurare la migliore assistenza agli infermi; di aiutare chi è ammalato a valorizzare, sul piano umano e soprattutto su quello soprannaturale, la sofferenza; a coinvolgere in maniera particolare le diocesi, le comunità cristiane, le Famiglie religiose nella pastorale sanitaria; a favorire l’impegno sempre più prezioso del volontariato; a richiamare l’importanza della formazione spirituale e morale degli operatori sanitari e, infine, a far meglio comprendere l’importanza dell’assistenza religiosa agli infermi da parte dei sacerdoti diocesani e regolari, nonché di quanti vivono ed operano accanto a chi soffre».

Il Papa fissò come data per la celebrazione l’11 febbraio – la stessa in cui nel 1984 pubblicò la Lettera apostolica Salvifici doloris sul significato cristiano della sofferenza umana e, l’anno successivo,  istituì il  Pontificio Consiglio della Pastorale per gli Operatori Sanitari – ovvero il giorno in cui la Chiesa celebra la festa della Beata Vergine di Lourdes. «Infatti – scrisse Giovanni Paolo II – insieme con Maria, Madre di Cristo, che stava sotto la croce, ci fermiamo accanto a tutte le croci dell’uomo di oggi. E Lourdes, santuario mariano tra i più cari al popolo cristiano, è luogo e insieme simbolo di speranza e di grazia nel segno dell’accettazione e dell’offerta della sofferenza salvifica».

La celebrazione ufficiale della Giornata avviene ogni anno in una località diversa. Quest’anno è stato scelto il  santuario mariano di Altötting,  tanto caro a Benedetto XVI. E a presiedere sarà l’arcivescovo Zygmunt Zimowski, presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari. «La parabola evangelica narrata da san Luca  – scrive Benedetto XVI nel tradizionale Messaggio  – si inserisce in una serie di immagini e racconti tratti dalla vita quotidiana, con cui Gesù vuole far comprendere l’amore profondo di Dio verso ogni essere umano, specialmente quando si trova nella malattia e nel dolore. Ma, allo stesso tempo, con le parole conclusive della parabola del Buon Samaritano, “Va’ e anche tu fa’ lo stesso” (Lc 10, 37), il Signore indica qual è l’atteggiamento che deve avere ogni suo discepolo verso gli altri, particolarmente se bisognosi di cura. Si tratta quindi di attingere dall’amore infinito di Dio, attraverso un’intensa relazione con Lui nella preghiera, la forza di vivere quotidianamente un’attenzione concreta, come il Buon Samaritano, nei confronti di chi è ferito nel corpo e nello spirito, di chi chiede aiuto, anche se sconosciuto e privo di risorse».